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Convivere con il Covid-19: fase due

Domenica 26 aprile 2020, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte  ha tenuto una conferenza stampa per annunciare e introdurre la fase due cosìddetta “convivenza con il Covid-19”.  Timidi accenni di un piccolo cambiamento, di un risvegliarsi del mondo ma non di un ritorno alla normalità, occorrerà ancora molto tempo evidentemente! Ma come sarà questa convivenza con il virus? Sarà possibile e semplice?

E’ stato chiarito che laddove dovessero registrarsi dei nuovi aumenti quanto varato sarà oggetto di revisione. Vediamo nello specifico cosa cambierà nella fase due. Le disposizioni saranno valide fino al 17 maggio.

Ecco le principali raccomandazioni per proteggere la propria salute e quella degli altri.

 

Le 8 Attività consentite nella fase due

  • uscire di casa solo per esigenze lavorative, motivi di salute e necessità
  • gli spostamenti entro la propria Regione per visitare congiunti sempre mantenendo mascherina e distanza di sicurezza
  • svolgere individualmente, o con accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti, attività sportiva o motoria, sempre nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale, di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività
  • l’allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti – riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali ed internazionali – sempre nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, a porte chiuse, per gli atleti di discipline sportive individuali
  • l’accesso a parchi, ville, giardini pubblici, ma senza assembramenti ed è sempre prevista la distanza di sicurezza interpersonale di un metro
  • l’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, ma solo nei casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione
  • le cerimonie funebri, preferibilmente all’aperto, fino a un massimo di quindici persone (solo congiunti), indossando mascherine protettive e rispettando rigorosamente le misure di distanziamento sociale
  • la ristorazione con consegna a domicilio, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, e la ristorazione con asporto, fermo restando l’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di un metro, il divieto di consumare i prodotti all’interno dei locali e il divieto di sostare nelle immediate vicinanze degli stessi.

Le esigenze vanno attestate mediante autodichiarazione, che potrà essere resa anche seduta stante, attraverso la compilazione di moduli forniti dalle forze di polizia o scaricati da Internet (al momento non è specificato nel DPCM 26 aprile 2020). Una falsa dichiarazione è un reato. Da qui potete scaricare il nuovo Modello di Autocertificazione emanato dal Ministero dell’Interno.


Cosa è vietato nella fase due di convivenza con il Covid-2

  • ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico
  • svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto
  • spostarsi verso abitazioni diverse da quella principale comprese le seconde case utilizzate per vacanza (al momento non è specificato nel DPCM 26 aprile 2020)
  • trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in una Regione diversa da quella in cui ci si trova, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute
  • È vietato agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e del pronto soccorso (DEA/PS), salve specifiche diverse indicazioni del personale sanitario preposto.
  • l’accesso ai musei e altri istituti e luoghi di cultura.
  • Sono sospese le cerimonie civili e religiose.

Speciali raccomandazioni sono dedicate agli anziani o affette da patologie croniche di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. Inoltre le persone con sintomatologia: infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5° C) è fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio e limitare al massimo i contatti sociali e contattare il proprio medico curante.

 

Chi arriva in Italia come deve comportarsi:

  • Chiunque arrivi nel territorio nazionale tramite trasporto di linea aereo, marittimo, ferroviario o terrestre, è tenuto a consegnare al vettore all’atto dell’imbarco una dichiarazione che, in modo chiaro e dettagliato, specifichi: i motivi del viaggio; l’indirizzo completo dell’abitazione o della dimora in Italia dove sarà svolto il periodo di sorveglianza sanitaria e l’isolamento fiduciario, il mezzo di trasporto privato che verrà utilizzato per raggiungerla e un recapito telefonico anche mobile presso cui ricevere le comunicazioni durante l’intero periodo di sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario.
  • Le persone, che fanno ingresso in Italia, anche se asintomatiche, sono obbligate a comunicarlo immediatamente al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio e sono sottoposte alla sorveglianza sanitaria e all’isolamento fiduciario per un periodo di quattordici giorni presso l’abitazione o la dimora preventivamente dichiarata.
  • Le persone che giungono in Italia con un mezzo di linea che non possono raggiungere la propria abitazione o dimora con mezzi privati, devono segnalarlo all’autorità sanitaria e seguirne le indicazioni.
  • In caso di insorgenza di sintomi Covid-19, le persone sono obbligate a segnalare tale situazione con tempestività all’Autorità sanitaria per il tramite dei numeri telefonici dedicati.

Per l’igiene e la prevenzione valgono sempre le stesse regole:

 

  • Tenersi aggiornati sulla diffusione della pandemia da fonti ufficiali
  • Lavarsi spesso le mani
  • Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
  • Evitare abbracci e strette di mano
  • Mantenere, nei contatti sociali, una distanza interpersonale di almeno un metro
  • Praticare l’igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto o nella piega del gomito evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie)
  • Evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri
  • Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani
  • Coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce
  • Non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che non siano prescritti dal medico
  • Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol /cellulare e accessori inclusi.

Inoltre è stato bloccato dal Governo il costo delle mascherine chirurgiche a 0,50 centesimi. I bambini al di sotto dei sei anni, le persone con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina e i soggetti che interagiscono con i predetti non hanno l’obbligo di mascherina. Alcune Regioni hanno disposto, mediante specifiche Ordinanze regionali, l’obbligo di coprire naso e bocca ogniqualvolta ci si rechi fuori dall’abitazione.


Quali mascherine possiamo usare?

Mascherine monouso o mascherine lavabili, anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire un’adeguata barriera e, al contempo, che garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate e che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso. L’utilizzo delle mascherine di comunità si aggiunge alle altre misure di protezione finalizzate alla riduzione del contagio (come il distanziamento fisico e l’igiene costante e accurata delle mani) che restano invariate e prioritarie.

In caso di difficoltà respiratorie, febbre o altro valgono le stesse regole:

Rimanere in casa, non recarsi al pronto soccorso o presso gli studi medici, ma chiamare al telefono il medico di famiglia, il pediatra o la guardia medica. Utilizzare i numeri di emergenza 112 e 118 solo se strettamente necessario oppure chiamare il numero verde regionale.

Se hai necessità di prodotti specifici siamo a tua disposizione, contattaci da questo format. Ti risponderemo subito:

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